LA GIUNTA
Richiamata tutta la legislazione europea, nazionale e regionale in materia di parità di genere, in particolare:
- la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea (Nizza 2000/C 364/01) art. 21 sul divieto di discriminazione, art. 23 sulla parità tra uomini e donne, art. 33 sulla conciliazione fra vita familiare e vita professionale;
- la Strategia Europa 2023, ratificata dal Consiglio Europeo, con la quale la Commissione europea ha presentato la sua strategia a sostegno del Goal 5 dell'Agenda 2030, il cui obiettivo è quello di garantire la parità di genere in tutti i settori dell'Unione europea entro cinque anni;
- la Comunicazione della Commissione al Parlamento Europeo, al Consiglio, al Comitato Economico e Sociale Europeo e al Comitato delle Regioni “Un'Unione dell'uguaglianza: la strategia per la parità di genere 2020-2025” (COM/2020/152);
- gli articoli 3 e 37 della Costituzione della Repubblica Italiana;
- il Decreto legislativo 6 novembre 2007 n. 196 “Attuazione della direttiva 2004/113/CE che attua il principio della parità di trattamento tra uomini e donne per quanto riguarda l’accesso a beni e servizi e la loro fornitura”;
- il D.P.C.M del 16 giugno 2017, “Metodologia generale del bilancio di genere ai fini della rendicontazione, tenuto conto anche delle esperienze già maturate nei bilanci degli Enti territoriali", che all’art. 1 (Sperimentazione del bilancio di genere), prevede l’introduzione, in via sperimentale, del Bilancio di genere con riferimento al conto del bilancio dello Stato, quale strumento per la valutazione del diverso impatto delle politiche di bilancio sulle donne e sugli uomini, in termini di denaro, servizi, tempo e lavoro non retribuito;
- l’art. 6 comma 1 del suddetto decreto che stabilisce che: “1. Le amministrazioni pubbliche diverse dalle amministrazioni centrali dello Stato e dalla Presidenza del Consiglio dei ministri possono definire un percorso di adozione della riclassificazione contabile secondo una prospettiva di genere e del ricorso a indicatori di monitoraggio in analogia al bilancio dello Stato. Le amministrazioni vigilanti supportano le amministrazioni vigilate, in coerenza con quanto effettuato per il proprio bilancio.”; - D.Lgs. 30 marzo 2001, n. 165, recante “Norme generali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche”;
- L. 28 novembre 2005, n. 246, in materia di “Semplificazione e riassetto normativo”, ha previsto la riorganizzazione delle disposizioni vigenti anche in materia di pari opportunità (art. 6), cui si è provveduto con il D.Lgs. 11 aprile 2006, n. 198, il “Codice delle pari opportunità tra uomo e donna”, da ultimo modificato con la L. 5 novembre 2021, n. 162;
- D.Lgs. 27 ottobre 2009, n. 150, che attua la Legge n. 15/09, menzionando il Bilancio di Genere come “uno dei documenti che le amministrazioni sono tenute a redigere entro il 30 giugno di ciascun anno assieme alla Relazione sulla Performance” (art. 10 comma 1 lett. b);
- la legge regionale Emilia Romagna 27 giugno 2014, n. 6 (Legge quadro per la parità e contro le discriminazioni di genere) che vede un ruolo proattivo da parte della Regione nel promuovere il Bilancio di Genere negli enti locali, in particolare (art. 36, comma 2), prevede che: “La Regione promuove la diffusione del bilancio di genere tra gli enti locali anche al fine di favorire azioni positive per la conciliazione dei tempi di vita e lavoro e la condivisione delle responsabilità di cura”;
- le Linee guida per la realizzazione dei bilanci di genere per i Comuni della Regione Emilia-Romagna previste dall’art. 36 comma 3 della L.R. 6/2014;
- lo Statuto del Comune di Bologna Art. 2 (Obiettivi programmatici) commi 3 ter e 4;
Dato atto che:
- uno dei tre assi strategici trasversali del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza riguarda la parità di genere e che ai sensi dell’art. 18, comma 4, lettera o), il Piano deve presentare in particolare: “una spiegazione del modo in cui le misure del piano per la ripresa e la resilienza dovrebbero contribuire alla parità di genere e alle pari opportunità per tutti, come pure all'integrazione di tali obiettivi, in linea con i principi 2 e 3 del pilastro europeo dei diritti sociali, nonché con l'obiettivo di sviluppo sostenibile dell'ONU 5 e, ove pertinente, la strategia nazionale per la parità di genere”;
- la Parte 4 del medesimo Piano è dedicata alla “Valutazione dell’impatto macroeconomico”, anche tramite la previsione di indicatori di inclusione di genere e di strumenti di monitoraggio relativi alle priorità trasversali, come la parità di genere.
Rilevato che:
- come indicato dal Dipartimento della Funzione Pubblica, con il termine Bilancio di genere o gender budgeting, “si intende il documento di bilancio che analizza e valuta in ottica di genere le scelte politiche e gli impegni economici-finanziari di un’amministrazione. (…) Tra i motivi per realizzare un bilancio di genere, si colloca anche il raggiungimento di alcuni obiettivi della governance locale oggi fondamentali: efficienza, efficacia, trasparenza ed equità”;
- la Regione Emilia-Romagna ha elaborato delle Linee guida per la realizzazione dei bilanci di genere per i Comuni della Regione al fine di promuovere la diffusione del bilancio di genere tra gli Enti locali, utile strumento di sintesi rispetto alle attività di valutazione delle politiche pubbliche e che, delle stesse, si terrà conto, in sede di elaborazione delle future edizioni del Bilancio di genere;
- il Comune di Bologna, sin dal 2005, pone attenzione agli strumenti di monitoraggio e valutazione delle proprie politiche in tema di pari opportunità, attraverso varie iniziative coerenti con la normativa ed il raggiungimento delle pari opportunità lungo tutto il ciclo della performance, provvedendo sin dal 2008 a redigere la prima edizione del bilancio di genere, pubblicando negli anni edizioni con letture e focus specifici;
Dato atto che il Comune di Bologna:
- ha predisposto e approvato nel 2024 un’edizione aggiornata del Piano per le azioni per l'uguaglianza di genere dell’amministrazione comunale (Gender Equality Plan 2025-2027 - GEP), che si sviluppa in continuità alle precedenti edizioni e che, in coerenza e integrazione al Piano delle azioni positive (Pap), diventa Allegato e parte integrante del PIAO 2025-2027 (Allegato Sez. 2.2 B) Piano delle azioni positive e GEP - Gender Equality Plan), approvato dalla Giunta comunale con deliberazione PG n. 910499/2024 del 27/12/2024;
- all'interno del PIAO - Piano Integrato di Attività e Organizzazione 2025-2027 (Delibera di Giunta PG. n. 910499/2024) è stata approvata l'edizione aggiornata del GEP - Piano per le azioni di parità di genere dell’amministrazione comunale, in continuità alle precedenti edizioni, finalizzato a favorire la riduzione delle asimmetrie di genere, indicando il Bilancio di genere come azione necessaria per promuovere la parità di genere attraverso la valutazione di impatto delle politiche pubbliche (Obiettivo 6);
- dispone di un patrimonio documentale, informativo e programmatorio molto ricco rispetto alla dimensione della parità di genere e in tal senso ha realizzato il Progetto “Gender gap reduction in urban projects in Bologna” sostenuto dalla Banca Europea per gli Investimenti (BEI), conclusosi il 31/12/2024, grazie al quale l’Area Programmazione, statistica e presidio sistemi di controllo interni ha realizzato un documento dal titolo “Mappe di Genere. Strumenti per informare e orientare le politiche della città” che, presentando dati di genere e informazioni in forma visiva, consente l’utilizzo di tale patrimonio al fine di migliorare i sistemi di monitoraggio e reporting esistenti, ed in particolare di includere gli impatti di genere dei servizi urbani e dei progetti infrastrutturali, attraverso analisi di genere, indicatori nei progetti urbani, statistiche di genere;
Considerato che:
- il Comune di Bologna, con la relazione “Bilancio di genere 2024”, relativo all’annualità 2023, ha inteso:
- rendere conto e proseguire con il consolidamento del metodo di analisi dell'impatto di genere, che preveda l’adozione di prospettive di genere nei diversi momenti della programmazione, monitoraggio e valutazione delle politiche;
- provvedere ad effettuare una fotografia dell’esistente tramite la raccolta di dati disaggregati per genere e inserire alcuni elementi di novità rappresentati dall'approfondimento delle analisi dei dati;
- informare su alcuni progetti e programmi strategici in corso o conclusi dall’Ente sulle pari opportunità e il contrasto alla violenza di genere;
- restituire il lavoro svolto nel 2024 in termini di individuazione di obiettivi, lettura delle criticità e possibili prospettive di sviluppo.
- la relazione “Bilancio di genere 2024” è stata redatta da un gruppo di lavoro intersettoriale costituito da Area Programmazione, Statistica e Presidio sistemi di controllo interni, Area Personale e Organizzazione, Area Risorse Finanziarie e Settore Innovazione e Semplificazione Amministrativa e Cura delle Relazioni con la Cittadinanza, che lo ha anche coordinato, con il contributo dell’Area Educazione Istruzione e Nuove Generazioni;
Valutato che:
- in prospettiva, la redazione del bilancio di genere dovrebbe potersi basare sull’integrazione dei seguenti approcci, così come descritti nell’allegata relazione: gender targeting e gender mainstreaming, approccio ben-essere, performance oriented Gender Budgeting e visione multi-stakeholder dei/delle beneficiari/e;
- la prossima edizione del Bilancio di Genere vuole altresì approfondire alcuni ambiti di analisi e intervento in collaborazione con il succitato Gruppo di lavoro intersettoriale: da un lato proseguendo con l’Area Educazione, Istruzione e nuove generazioni con la raccolta e l’analisi dei dati disaggregati per genere nei servizi educativi e nella formazione del personale 0/6 per valutare le ricadute operative dei corsi di formazione sui temi delle pari opportunità, del contrasto alla violenza di genere e di tutela delle differenze; dall’altro sistematizzando, con il settore Politiche abitative, l’approfondimento sui temi dell’abitare grazie all’analisi dei dati disaggregati per genere delle liste di attesa degli alloggi ERP.
Dato atto infine che:
- per le motivazioni espresse, l’Amministrazione intende approvare la relazione “Bilancio di genere 2024”, relativo all’annualità 2023, allegato al presente atto;
Ritenuto di dichiarare la presente deliberazione immediatamente eseguibile ai sensi dell'art. 134, comma 4, del D. Lgs. 18/8/2000 n. 267, al fine di procedere agli adempimenti conseguenti;
Preso atto, ai sensi dell’art 49 comma 1 del D.Lgs. 267/2000, così come modificato dal Decreto Legge 174/2012, del parere favorevole in ordine alla regolarità tecnica espresso dal Responsabile del Settore Innovazione e Semplificazione Amministrativa e Cura delle Relazioni con la Cittadinanza e dal Responsabile dell’Area Programmazione, Statistica e Presidio sistemi di controllo interni;
Stabilito che la presente deliberazione non comporta riflessi diretti o indiretti sulla situazione economica-finanziaria o sul patrimonio dell'ente, ai sensi dell'art. 49, comma 1, del D.Lgs. 267/2000, non si richiede il parere del Responsabile dei servizi finanziari in ordine alla regolarità contabile;
Su proposta del Settore Innovazione e Semplificazione Amministrativa e Cura delle Relazioni con la Cittadinanza e dell’Area Programmazione, Statistica e Presidio sistemi di controllo interni;
A voti unanimi e palesi;
DELIBERA
1. DI APPROVARE il documento relazione “Bilancio di genere 2024”, relativo all’annualità 2023 del Comune di Bologna, come descritto in premessa, allegato parte integrante al presente atto.
Infine, con votazione separata, all'unanimità:
DELIBERA
DI DICHIARARE la presente deliberazione immediatamente eseguibile, ai sensi dell'art. 134 - comma 4 del Decreto legislativo 18/8/2000 n.267, al fine di procedere agli adempimenti conseguenti.
La consultazione del testo di questo documento é possibile, durante il periodo di affissione, anche presso l'Ufficio Relazioni con il Pubblico (URP) , Sportello Presa Visione e Rilascio Atti Amministrativi di p.zza Maggiore, 6
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